1. Profilo Lipidico: Il Guardiano della Salute Cardiovascolare
Il profilo lipidico completo è un insieme di esami che valuta i livelli di grassi nel sangue, fornendo indicazioni preziose sul rischio cardiovascolare. Questo screening include:
- Colesterolo totale: valori ottimali inferiori a 200 mg/dl
- Colesterolo HDL (il cosiddetto “colesterolo buono”): valori ottimali superiori a 40 mg/dl negli uomini e 50 mg/dl nelle donne
- Colesterolo LDL (il “colesterolo cattivo”): valori ottimali inferiori a 100 mg/dl
- Trigliceridi: valori ottimali inferiori a 150 mg/dl
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte a livello globale, con circa 17,9 milioni di decessi all’anno. Un dato allarmante è che oltre il 70% di questi decessi potrebbe essere prevenuto attraverso controlli regolari e modifiche dello stile di vita.
L’alterazione dei valori lipidici può rimanere asintomatica per anni, mentre i depositi di grasso si accumulano progressivamente nelle arterie, fino a causare cardiopatia ischemica, ictus o altre gravi complicanze.
Frequenza consigliata per il controllo: annuale a partire dai 40 anni, o più frequentemente in presenza di fattori di rischio come familiarità, obesità, fumo, diabete o ipertensione.
2. Glicemia e Emoglobina Glicata: Sentinelle del Metabolismo
Il controllo regolare dei livelli di glucosio nel sangue è essenziale per prevenire e monitorare il diabete, una patologia in costante aumento che colpisce circa 4 milioni di italiani, con un altro milione di persone che non sa di esserne affetto.
I due principali indicatori da tenere sotto controllo sono:
- Glicemia a digiuno: misura la concentrazione di zucchero nel sangue dopo almeno 8 ore di digiuno. Valori normali si situano tra 70 e 99 mg/dl. Valori tra 100 e 125 mg/dl indicano prediabete, mentre valori superiori a 126 mg/dl in due misurazioni successive suggeriscono la presenza di diabete.
- Emoglobina glicata (HbA1c): riflette la media dei livelli di glucosio negli ultimi 2-3 mesi, fornendo un quadro più completo rispetto alla glicemia istantanea. Valori normali sono inferiori al 5,7%, valori tra 5,7% e 6,4% indicano prediabete, mentre valori uguali o superiori al 6,5% sono indicativi di diabete.
Il diabete non controllato può portare a gravi complicanze tra cui malattie cardiovascolari, neuropatia, retinopatia e nefropatia. La buona notizia è che, con uno screening regolare, è possibile identificare precocemente la condizione di prediabete e intervenire efficacemente con modifiche dello stile di vita.
Frequenza consigliata per il controllo: annuale per tutti gli adulti, semestrale per chi presenta fattori di rischio come obesità, familiarità per diabete o sindrome metabolica.
3. Profilo Tiroideo: Il Termostato Metabolico
La tiroide è una piccola ghiandola che svolge un ruolo cruciale nella regolazione del metabolismo. Le disfunzioni tiroidee colpiscono circa il 10% della popolazione, con una prevalenza maggiore nelle donne, e possono manifestarsi con sintomi spesso aspecifici come stanchezza, alterazioni del peso, disturbi dell’umore o del sonno.
Gli esami più importanti per valutare la funzionalità tiroidea sono:
- TSH (Ormone Tireostimolante): prodotto dall’ipofisi, regola la produzione degli ormoni tiroidei. È il primo valore che si altera in caso di disfunzioni. Valori normali si situano generalmente tra 0,4 e 4,0 mIU/L, ma l’intervallo può variare leggermente tra diversi laboratori.
- FT4 (Tiroxina libera): uno dei principali ormoni prodotti dalla tiroide, responsabile della regolazione del metabolismo. Valori normali sono tipicamente compresi tra 0,8 e 1,8 ng/dl.
- FT3 (Triiodotironina libera): forma attiva dell’ormone tiroideo. Valori normali si situano generalmente tra 2,3 e 4,2 pg/ml.
In caso di alterazioni dei valori di base, può essere utile integrare con la ricerca di anticorpi anti-tiroidei per identificare patologie autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto o il morbo di Graves.
Frequenza consigliata per il controllo: ogni 2-3 anni in assenza di sintomi, annuale in presenza di familiarità per patologie tiroidee o condizioni predisponenti.
4. Emocromo Completo: La Carta d’Identità del Sangue
L’emocromo è un esame fondamentale che fornisce informazioni sulla quantità e qualità delle cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). È uno screening di base che può rivelare numerose condizioni, dalle anemie alle infezioni, dalle malattie infiammatorie a quelle ematologiche.
I principali parametri dell’emocromo includono:
- Globuli rossi (RBC): trasportano ossigeno ai tessuti. Valori ridotti possono indicare anemia, mentre valori elevati possono suggerire policitemia.
- Emoglobina (Hb): la proteina che trasporta ossigeno all’interno dei globuli rossi. Valori normali sono generalmente compresi tra 13,5-17,5 g/dl negli uomini e 12,0-16,0 g/dl nelle donne.
- Ematocrito (Ht): percentuale di volume sanguigno occupata dai globuli rossi. Valori normali sono tipicamente tra 40-52% negli uomini e 36-48% nelle donne.
- Globuli bianchi (WBC): cellule del sistema immunitario. Un aumento può indicare infezioni o infiammazioni, una diminuzione può suggerire problemi immunitari.
- Formula leucocitaria: distribuzione percentuale dei diversi tipi di globuli bianchi (neutrofili, linfociti, monociti, eosinofili, basofili), utile per identificare la natura di un’alterazione dei WBC.
- Piastrine: essenziali per la coagulazione. Valori normali sono generalmente compresi tra 150.000 e 400.000/μl.
L’emocromo è particolarmente utile per l’identificazione precoce dell’anemia, una condizione che colpisce circa 1,6 miliardi di persone nel mondo e che può essere causata da carenze nutrizionali, perdite ematiche croniche o patologie specifiche.
Frequenza consigliata per il controllo: annuale per tutti gli adulti, semestrale per persone con più di 65 anni o condizioni croniche.
5. Funzionalità Epatica e Renale: Gli Organi Filtro
Fegato e reni sono organi vitali che svolgono funzioni di filtro, detossificazione e regolazione di numerosi processi metabolici. Un controllo regolare della loro funzionalità è essenziale per prevenire danni permanenti.
Funzionalità Epatica
Gli esami per valutare lo stato di salute del fegato includono:
- Transaminasi (AST e ALT): enzimi che aumentano in caso di danno epatico. Valori normali sono generalmente inferiori a 40 U/L.
- Gamma-GT: enzima che può aumentare in caso di colestasi o abuso di alcol. Valori normali sono tipicamente inferiori a 50 U/L negli uomini e 35 U/L nelle donne.
- Fosfatasi alcalina: enzima presente in vari tessuti ma principalmente nel fegato e nelle ossa. Valori elevati possono indicare problemi delle vie biliari.
- Bilirubina: prodotto di degradazione dell’emoglobina. Un aumento può causare ittero (colorazione giallastra della pelle e delle sclere).
L’importanza di monitorare la funzionalità epatica è sottolineata dal fatto che molte patologie del fegato, come la steatosi epatica non alcolica (fegato grasso), sono in costante aumento a causa dell’incremento dell’obesità e della sindrome metabolica.
Funzionalità Renale
Gli esami principali per valutare lo stato di salute dei reni sono:
- Creatinina: prodotto del metabolismo muscolare, viene eliminata dai reni. Un aumento nei livelli ematici può indicare una riduzione della funzionalità renale. Valori normali sono generalmente compresi tra 0,7 e 1,2 mg/dl negli uomini e 0,5 e 1,0 mg/dl nelle donne.
- Azotemia (BUN): prodotto del metabolismo proteico, anche questa eliminata dai reni. Valori normali sono tipicamente compresi tra 10 e 20 mg/dl.
- eGFR (Velocità di Filtrazione Glomerulare stimata): calcolata in base ai livelli di creatinina, rappresenta la misura più accurata della funzionalità renale. Valori normali sono superiori a 90 ml/min/1,73m².
- Acido urico: prodotto finale del metabolismo delle purine. Elevati livelli possono causare gotta e calcoli renali.
La malattia renale cronica colpisce circa il 10% della popolazione mondiale, ma nelle fasi iniziali è spesso asintomatica. Un controllo regolare della funzionalità renale permette di identificare precocemente alterazioni e intervenire per rallentare la progressione della malattia.
Frequenza consigliata per il controllo: annuale per tutti gli adulti, semestrale per persone con fattori di rischio come ipertensione, diabete, obesità o familiarità per patologie renali o epatiche.
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